Siamo oramai al termine dell’Inverno e la voglia di pedalare alla scoperta di parchi e fiumi della nostra pianura aumenta;

Cascina abbandonata lungo la ciclabile Cremona Brescia

Con la nostra amica Miki uscendo dalla citta di Cremona, imbocchiamo la ciclabile della Via Brescia, ed arrivati a Robecco con la sua Chiesa e Torrazzo imponente, attraversiamo il fiume Oglio e subito si presenta il castello di Pontevico con la sua Torre del guado che ci segnala il momento di svoltare verso il parco del Strone. Qui incrociamo un gruppo a cavallo che si gode il paesaggio, in questo boschetto ricco di piccoli corsi d’acqua, la chiesetta e la cascina sono la sede del Parco, che in altro momento più estivo possiamo trovare la Signora Teresa: una volontaria a custodia del luogo, che ci ristora con birra fresca e panino con salame, che per un cicloturista è un momento di goduria tanto quanto pedalare, non so se mi spiego?

Sconfiniamo in territorio Bresciano, ed a San Gervasio Bs. ci avviciniamo ad un antica cascina con caseificio e spaccio (facile recuperare un bel pezzo di formaggio Grana Padano di quello stagionato bene, così il nostro motto “Grattugiamoloooooo” è più efficace), scendiamo nel Bosco del Lusignolo un piccolo parco molto carino, dove il fiumiciattolo il “Lusignolo” appunto scorre lento. Il percorso prevede attraversamenti su assi di legno che segnano i dislivelli del parco.

Poco lontano da Milzano ci avviciniamo al Mella, fiume molto tortuoso e nel mezzo della campagna incrociamo la Pieve Comella con Torre adiacente, un luogo profondamente religioso, consiglio una sosta all’interno della bellissima chiesa, poco dopo attraversiamo il fiume su un ponte in ferro e lo seguiamo fino al suo imbocco nell’altro fiume: l’Oglio, più grande ma sempre molto tortuoso che ci riporta in Provincia di Cremona, precisamente ad Ostiano con il suo caratteristico Castello con la corte interna ancora abitati.

Qui una merenda nella trattoria con i gradini è un altro momento importante per scoprire la cucina del territorio: i Marubini in brodo o i tortelli di zucca, cosa dire di una tenera costata di manzo, o una selezione di formaggi, l’oste ci consiglia quelli di Capra di un piccolo produttore locale, mi faccio aiutare da un bel vino rosso un po’ spumeggiate, d’altro canto siamo vicini anche alla Provincia di Mantova con il suo Lambrusco secco.

Finita la pausa inforchiamo la bici e seguiamo l’argine dell’Oglio fino a Villa Rocca, antica dimora purtroppo in decadimento, ma è affascinante la torre con l’arco affrancato alla Chiesetta di questo piccolo borgo agricolo, una foto e via di ritorno, attraversiamo Pescarolo e poi Vescovato, dove nella piazza antistante la chiesa parrocchiale troviamo un monumento particolare che non avevo mai notato prima: un uomo col pastrano e berretto tipico del secolo scorso che su una bicicletta con porta pacchi trasporta stracci, corde rotte, un materasso vecchio: è una scultura a ricordo di un antico lavoro: “ el straser” ( il raccoglitore di stracci vecchi) che qui ha fatto storia.

Rientriamo in città dove sotto il Torrazzo nella Piazza del Duomo ci sentiamo a casa e protetti dalla sua maestosità.

Di seguito qualche foto del tour e la traccia del percorso sul nostro profilo Komoot.