Talvolta improvvisare porta buoni risultati, una veloce consultazione di Komoot durante il caffè e si traccia in pochi minuti il giro del giorno.
Partito da Cremona in direzione via Postumia, pochi km dopo Malagnino alzando la testa scorgo sulla mia sinistra una bellissima casina, l’avrò vista tante di quelle volte ma oggi, colpevole il cielo pulito, l’orario componeva un quadretto che andava immortalato. Si tratta della Cascina Malongola, la classica cascina della campagna Cremonese.

Cascina Malongola

La traccia prosegue lungo la via Postumia, tratti ciclabili e tratti su provinciale, si vede che la traccia l’ho fatta in 2 minuti.
Purtroppo la ciclabile della via Postumia è ciclabile fino da un certo punto, poi diventa un drittone infinito su strada provinciale, fortunatamente attraversa paesi poco frequentati dal traffico automobilistico ma c’è comunque da prestare molta attenzione.
Volendo allungare un po’ il giro ci sono strade a bassissima percorrenza o persino sterrate nelle vicinanze, basta cercarle con un po’ di calma al momento della tracciatura del percorso.

Pochi km di “stress” automobilistico e abbandono subito la provinciale entrando in Torre de’ Picenardi. Qui trovo, lungo la strada che mi porta al ben più famoso castello, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo, una bellissima e alquanto minuscola chiesetta.

Questa mi colpisce e pochi metri più avanti mi fermo, torno sui miei passi e le dedico qualche minuto per qualche scatto.
Purtroppo nelle vicinanze non ci sono informazioni in merito, ma la vista paga.

Chiesetta sconosciuta a Torre de’ Picenardi

Lasciata la simpatica chiesetta alle spalle, raggiungiamo il castello.

Una breve visita del circondario e proseguiamo in direzione San Lorenzo Picenardi.

La traccia lo costeggia, mi balza l’occhio sul cancello aperto e ne approfitto per chiedere al manutentore se posso entrare a fare una foto.
Anche questa volta mi è andata bene, un meraviglioso parco popolato da oche e cigni contorna il castello che fotografo da lontano per non approfittare troppo della gentilezza che mi ha fatto l’omino all’ingresso.

Castello San Lorenzo Picenardi

Il castello di S.Lorenzo, documentato a partire dal XV ma di origine probabilmente più antica, sorge nell’omonima frazione del Comune di Torre de’ Picenardi, immerso nel verde del grande parco che lo circonda. Una parte delle costruzioni risultano sin dal XV secolo di proprietà del ramo mantovano dei nobili Picenardi, nella figura di Stefano, figlio del podestà di Mantova e fratello della Beata Elisabetta Picenardi.

Nel 1731 il cavaliere Giacomo Sforzosi, lasciò in eredita il castello al nipote Lorenzo Francesco Crotti; da quel momento il maniero di S. Lorenzo divenne una delle proprietà dei nobili cremonesi Conti Crotti, che la mantennero sino al 1912.

L’attuale aspetto del castello di san Lorenzo è il frutto di varie fasi edilizie, la più importante delle quali svoltasi nel XIX secolo e che ha dato al castello l’aspetto attuale; a partire dal 1829 i Conti Crotti e poi Calciati successivamente, iniziarono una campagna di massicci interventi edilizi, l’elemento principale nel progetto di San Lorenzo del Voghera, fu la creazione dell’ imponente facciata, caratterizzata da varie torri merlate di grande impatto scenografico e di chiaro richiamo medievale.

Tutto il complesso, soprattutto nell’ala principale, è caratterizzato negli interni da numerose stanze di varie dimensioni distribuite su più piani; tutte le sale, al contrario dell’esterno, sono decorate in stile neoclassico, con continui richiami alla tradizione greca e romana. In molti punti del castello è riconoscibile lo stemma del casato Crotti, rappresentato in grande al centro del pavimento del grande salone dei ricevimenti.

Dopo vari passaggi di proprietà il castello pervenne nel 1939 alla nobil donna cremonese Angiola Soregaroli Cappelli Agarossi i cui discendenti mantennero la proprietà sino al 1999 quando tutto il complesso venne acquisito dalle famiglie Lorenzoni e Nicoli che ne sono gli attuali proprietari.

Qui si abbandona la via Postumia in direzione Isola Dovarese, un caratteristico paese sul fiume Oglio.

Giusto il tempo di un rabbocco alle borracce e abbandono Isola lungo la Ciclovia del Fiume Oglio. Attraversando piccoli paesi di campagna pochi km prima di Ostiano si incontra sulla sinistra il vecchio oratorio di Torricella con la sua chiesa, la Chiesa della Beata Vergine del Buonconsiglio.

L’oratorio di Torricella si trova nei pressi del paese di Ostiano, in una zona dove già i Romani avevano edificato una costruzione militare a guardia del fiume Oglio. Fu eretta fra il XII e il XIII secolo, ed è perciò la costruzione più antica del piccolo comune in provincia di Cremona. Sulla facciata è possibile scorgere alcuni lacerti di una grande immagine di San Cristoforo, protettore dei viandanti, a ricordare che un tempo Torricella era un importante luogo di transito. All’interno si trovano numerosi affreschi, tra cui un frammento raffigurante una Madonna allattante ascrivibile alla fine del Quattrocento o agli inizi del Cinquecento, inoltre è possibile ammirare una splendida Adorazione dei Magi datata 1539 e attribuita ad ambito bresciano.

Tempo di qualche foto e si riparte, arrivato a Ostiano, sotto il castello mi concedo una coca cola prima di affrontare gli ultimi km in direzione Cremona.

Prima di giungere in città lungo la via persico attraversiamo Scandolara Ripa d’Oglio e il suo piccolo castello.

Di seguito la traccia su Komoot scaricabile come sempre gratuitamente.

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